Diagnosi psicologica

Che cosa è? 

Per diagnosi psicologica si intende una valutazione generale della persona riguardante l’aspetto psicologico, personologico e psicopatologico, attraverso l’uso di un repertorio integrato di questionari, inventari di personalità, batterie e tecniche testistiche (psicometriche e proiettive), colloqui clinici e valutazioni osservative. Il tipo di tecniche e strumenti usati variano di volta in volta, in base al contesto e allo scopo della valutazione, all’età ed al tipo di eventuali difficoltà dei soggetti valutati, all’orientamento teorico e alla formazione specialistica del valutatore. 

La diagnosi psicologica evidenzia e descrive l’unicità della persona attraverso la comprensione dei suoi aspetti emotivi e cognitivi, ed è orientata verso la definizione di una strategia terapeutica di intervento successivo. È rivolta sia ad adulti che a minori. 

Essa è un processo attivo di raccolta, analisi ed integrazione delle informazioni, ed è orientata alla definizione del funzionamento dell’individuo che va oltre la sola sintomatologia e comprende l’assetto cognitivo del soggetto, il suo stile di pensiero, inoltre valuta la capacità di rappresentazione mentale mediante l’analisi dei processi di valutazione e decisione e la presenza o meno di vissuti emozionali psicopatologici che ne influenzano i comportamenti.


Chi può fare una diagnosi psicologica? 

La legge n. 56 del 18/2/1989 sull’ordinamento della professione, abilita formalmente lo psicologo all’attività diagnostica: 

“La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità(…)

consente quindi allo psicologo, laureato in psicologia, abilitato all’esercizio della professione mediante esame di stato ed iscritto nell’apposito albo professionale, di effettuare la cosiddetta psicodiagnosi (diagnosi psicologica e psicopatologica)”. 

Quindi, per poter effettuare una diagnosi psicologica è necessario che il professionista sia in possesso di una Laurea Magistrale in psicologia e che abbia superato l’Esame di Stato necessario per l’iscrizione all’albo degli Psicologi. 

Il mio numero di iscrizione all’albo degli Psicologi della Sardegna è 2552.


A cosa serve? 

La diagnosi assolve molteplici funzioni a più livelli: consente, in primis, di definire i margini della situazione problematica categorizzando le informazioni raccolte. Al contempo facilita la comunicazione fra professionisti che lavorano sullo stesso caso. Dal punto di vista del cliente ne facilita la comprensione dello stato disagio e di crisi e, molto importante, orienta nelle scelte terapeutiche successive. 

In questo senso, la diagnosi è, nell’accezione ampia dei sui significati possibili, insieme un atto conoscitivo di raccolta e categorizzazione delle informazioni ed un atto pragmatico di comunicazione fra i soggetti implicati a diverso titolo e livello nel fenomeno oggetto di osservazione. 

La psicodiagnosi comprende tre macroaree di indagine della persona: 

La diagnosi clinica, orientata alla definizione del funzionamento dell’individuo che va oltre la sola sintomatologia e comprende l’assetto cognitivo del soggetto, il suo stile di pensiero, inoltre valuta la capacità di rappresentazione mentale mediante l’analisi dei processi di valutazione e decisione e la presenza o meno di vissuti emozionali psicopatologici che ne influenzano i suoi comportamenti. 

La diagnosi storica, cioè la ricerca di quelle dinamiche psicologiche e relazionali pregresse che potrebbero rappresentare degli importanti antecedenti in grado di influenzare o meno il vissuto attuale della persona. 

La diagnosi sociale, ossia la valutazione di quelle dinamiche situazionali (familiari, ambientali, sociali) che potrebbero determinare e influenzare il funzionamento attuale dell’individuo e che, in associazione alle informazioni ottenute mediante la valutazione storica e clinica, determina il quadro globale e peculiare di un determinato soggetto.


Come si fa una psicodiagnosi? 

Esistono diverse tecniche psicodiagnostiche, le quali possono essere di tipo soggettivo come ad esempio l’osservazione clinica, la raccolta dei dati anamnestici, il colloquio clinico, o di tipo oggettivo come i test psicodiagnostici (questionari, test della personalità proiettivi, test di livello intellettivo, test per l’orientamento professionale, etc.).


Quanto dura una diagnosi psicologica? 

Dipende dai casi. Non esiste una indicazione di massima che valga per tutte le persone, a tutte le età e in tutti i casi. Tuttavia, è possibile definire un minimo e un massimo di sedute necessarie. Nel mio caso il minimo è 3 ore, mentre il massimo è di 8 ore.


Come si conclude una diagnosi psicologica? 

Ogni percorso diagnostico si chiude con il colloquio di restituzione, nel quale presento al cliente il frutto del percorso di analisi. Questo consente di condividere i dati emersi con la persona e verificare se quanto ho rilevato è comprensibile e condivisibile dal cliente. al termine del colloquio sono in grado di proporre un’ipotesi di intervento delineando i punti di crisi da arginare e i punti di forza su cui lavorare.


QUALI SONO I COSTI? 

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