Libera professione, rapporto subordinato e conflitto d'interesse

Libera professione, rapporto subordinato e conflitto d'interesse

Libera professione, rapporto subordinato e conflitto d'interesse

Gent.mo Dott. Pier Paolo Cavagna,

sono una Pedagogista con specializzazione in Pedagogia Clinica. Le pongo una questione relativa alla mia attuale situazione lavorativa e al desiderio di intraprendere la libera professione.

Lavoro da anni per una nota Coop. Sociale del mio territorio che si occupa di riabilitazione psichiatrica e di minori in situazione di svantaggio, svolgendo da sempre il ruolo di educatrice in comunità educativa per minori, con contratto a tempo indeterminato e full-time.

Ho deciso di avviare il mio studio Pedagogico anche in funzione di un part-time che mi lascia libera la possibilità di accettare altri eventuali incarichi.

Ora Le chiedo: è necessario che il mio datore di lavoro mi lasci per iscritto la possibilità di lavorare per conto mio, pur avendolo già avvisato verbalmente e avuto il consenso, e se questa mia attività venga intesa come possibile conflitto con la mansione che ora mi è stata data (doposcuolista per dsa) ?

In attesa, La ringrazio e mi complimento per i vari suggerimenti che ci offre in rete.

Saluti

Gabriella

240_F_136657701_qjRoy38Tq6JFdnHxisOyAxbgwBqtRRQ8jpg

Buongiorno Gabriella

come lei ben delinea il dipendente di una cooperativa è tenuto a garantire la fedeltà al datore di lavoro. Questo ai sensi della Art. 2105 del codice civile. Obbligo di fedeltà, che recita:

"Il prestatore di lavoro non deve trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l'imprenditore, né divulgare notizie attinenti all'organizzazione e ai metodi di produzione dell'impresa, o farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio. dunque, partiamo da definire cosa sia un conflitto di interesse"

ll conflitto di interesse può avere natura reale (attuale), natura potenziale o, infine, natura apparente (o percepito).
Per conflitto d'interessi reale (o attuale) si intende il conflitto tra il dovere del dipendente di prestare il proprio servizio per il perseguimento dell'interesse della cooperativa ed i propri interessi personali.
Il conflitto di interessi potenziale si configura laddove, l’interesse personale, estraneo alla cooperativa, potrebbe potenzialmente evolversi e tendere ad interferire con l’interesse pubblico generale, nei cui riguardi il dipendente ha precisi doveri e responsabilità. Sussiste conflitto d'interesse apparente (percepito) quando il dipendente che partecipa all’adozione di decisioni o ad attività, potendone influenzare in qualsiasi modo il risultato, ha, direttamente o indirettamente, un interesse finanziario, economico o altro interesse personale che può essere percepito dai destinatari delle decisioni adottate o dell’attività della cooperativa posta in essere, come una minaccia alla imparzialità e indipendenza del lavoratore stesso.
Ciò fa scaturire un rischio di danno per l'interesse della cooperativa, indipendentemente dal concretizzarsi di un vantaggio. 

Da quanto lei mi scrive non mi pare sussista conflitto d'interesse attuale, potenziale o percepito tra le funzioni di tutor DSA e educatrice in comunità minorile.

Ad ogni modo le consiglio fortemente di procedere a mettere per iscritto il consenso ottenuto in forma verbale. Questo per una maggiore sicurezza e trasparenza del rapporto tra lei ed il datore di lavoro.

Cordialmente

PPC