Prima valutazione cognitiva/comportamentale

Prima valutazione cognitiva/comportamentale

Prima valutazione cognitiva/comportamentale

Buongiorno Dott. Cavagna, Sono un'insegnante di Scuola Primaria, laureata in Scienze dell’Educazione Vecchio Ordinamento (quadriennale) con indirizzo per Educatori Professionali e in Scienze della Formazione Primaria. Vorrei capire se fosse possibile per me "aprire" uno studio per una prima valutazione cognitiva/comportamentale dei bambini (quello che comunemente vedo fare degli psicologi scolastici). Ho visto tra le sue pubblicazioni, un saggio con i test che è possibile somministrare come Pedagogisti... è corretto? Se fosse possibile percorrere questa strada immagino che poi, in caso di test significativi, il passo successivo sia indirizzare l'assistito ad un altro specialista che faccia terapia? Grazie mille per la sua preziosa attenzione e per il suo Blog, estremamente utile. Elisa

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Buongiorno Elisa

Le rispondo per punti perché lei mi pone tre domande… e mezzo!

Posso aprire uno studio?

Assolutamente sì. Ho pubblicato un manuale sull’avvio della libera professione e tanti video sul mio canale YouTube. Magari recuperi il primo e si iscriva al secondo.

…per una prima valutazione cognitiva/comportamentale dei bambini?

No/si. La valutazione cognitiva, primaria e secondaria, è pertinenza delle professioni abilitate alla diagnosi differenziali. Leggasi Psicologi, Neuropsichiatri Infantili. L’osservazione comportamentale può senza dubbio essere effettuate anche da un Pedagogista a scopo valutativo e non diagnostico. 

Ho visto che i Pedagogisti possono somministrare alcuni test?

Corretto. Ho pubblicato un testo a riguardo. Faccia attenzione però perché recentemente sono cambiati i livelli di accesso a molti reattivi, quindi valuti sui siti degli editori le nuove indicazioni. Perlopiù le modifiche interessano gli Educatori Professionali Socio-Pedagogici, ma faccia comunque una ricerca specifica. Troverà i link all’interno del testo. 

Immagino che poi, in caso di test significativi, il passo successivo sia indirizzare l'assistito ad un altro specialista che faccia terapia?

Dipende da caso a caso e dalle necessità del cliente. Le faccio un esempio: supponiamo che lei rilevi un’ipotesi di DSA in una bimba di sette anni. La Consensus Conference prevede che, prima di porre diagnosi di DSA, sia indispensabile provvedere ad un percorso di potenziamento specifico. Dunque lei non effettuerà un invio immediato ma potrebbe decidere di svolgere il potenziamento. Dopodiché, in fase di rivalutazione (re-test) se non ravvisasse alcun miglioramento o, addirittura, una stasi od un peggioramento potrebbe decidersi per l’invio ad un collega Psicologo per effettuare il percorso diagnostico differenziale. Altro caso potrebbe essere quello di un adolescente con sospetto DOP. Dopo la sua osservazione lei potrebbe decidere per l’invio ad un collega Psicologo per effettuare il percorso diagnostico differenziale, il quale potrebbe in seguito inviarle nuovamente il ragazzo per eseguire un intervento di supporto pedagogico.

 

Sperando di averle chiarito i dubbi le auguro un grosso in bocca al lupo per l’avvio della sua Startup.

 

Pier Paolo