E se la ASL butta fuori i pedagogisti?

E se la ASL butta fuori i pedagogisti?

E se la ASL butta fuori i pedagogisti?

Buon pomeriggio Pier Paolo,  
Sono una Pedagogista ed Educatrice Professionale socio-pedagogica, con una laurea in Scienze dell'Educazione quadriennale (vecchio ordinamento) ad indirizzo "educatore professionale extrascolastico". Oltre a svolgere attività libero professionale come Pedagogista c/o una C.T.A., lavoro come educatrice professionale presso un centro socio-sanitario, convenzionato ASP, per persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo. Durante un'ultima ispezione effettuata dall'ASP c'è stata contestata la qualifica di "educatore professionale socio-pedagogico" e la mancanza di iscrizione all'albo delle professioni sanitarie. Così insieme alle mie colleghe, una laureata in Pedagogia e l'altra con corso di laurea 3+2  (triennale in Scienze dell'Educazione e Formazione a indirizzo Educatore Professionale e magistrale in Scienze Pedagogiche LM-85), abbiamo fatto richiesta di preiscrizione al sito www.alboweb.net della Federazione nazionale Ordini TSRM e PSTRP. Ci arriverà risposta entro 60 gg.
Premesso ciò, è corretto che la legge Iori stabilisce l'equipollenza tra la figura di educatore professionale socio-sanitario e quella di educatore professionale socio-pedagogico? Il nostro lavoro all'interno dei centri socio-sanitari  può continuare ad essere svolto di diritto? Non essendo stato creato ancora un Ordine Professionale che ci tutela nei vari ambiti di lavoro, la nostra figura professionale di Educatori è veramente vincolata all'iscrizione ad un albo?

Io e le mie colleghe eravamo convinte che non ci avrebbero creato problemi da quando è stata approvata la legge Iori che "regolamenta per la prima volta la professione di educatore e pedagogista, come il DdL Lorenzin ha fatto ultimamente per gli educatori professionali in ambito socio-sanitario".
Grazie anticipatamente
Chiara

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Buongiorno Chiara
accidenti, ancora il solito problema sociale vs sanitario.
Provo a darle una mano, chiarendo almeno alcuni punti "oscuri" della sua email.
Partiamo da un punto nevralgico, mi ripeterò, ma è fondamentale: la legge Iori non esiste. Nè e mai esistita nella legislazione italiana, finora, una legge con tale nome.
La norma di riferimento è la legge di Bilancio del 2018, che troverà qui: legge 205/17.
Tale legge, con l'aggiornamento al comma 517 della legge di bilancio del 2019 reintroduce la possibilità, per pedagogisti ed educatori di area socio-pedagogica, di poter lavorare nel sanitario ovviamente ed esclusivamente solo con funzioni educative.
Quindi la norma da indicare alla ASP è proprio questa.
Inoltre, con il DL 104 del 14 agosto 2020 il Ministero della Sanità e il Ministero dell'Università e della Ricerca hanno nuovamente riconfermato quanto previsto dalla 205/17 e successive integrazioni, emanando l'articolo 33 bis "Misure urgenti per la definizione delle funzioni e del ruolo degli educatori socio-pedagogici nei presidi socio-sanitario e della salute".*
Circa la Vostra richiesta di iscrizione all'albo TSRM e PSTRP temo che verrà inesorabilmente cassata, in quanto non sussitono le specifiche per poterne fare richiesta: pedagogisti ed educatori professionali sociopedagogici non sono figure sanitarie.
Per ultimo vorrei risponderle circa l'equipollenza tra titoli e il DDL Lorenzin.
Per prima cosa educatori professionali sociopedagogici e educatori professionali sanitari non sono minimamente figure equipollenti, in virtù di quanto scritto poco sopra.
E la figura professionale dell'educatore professionale sanitario è normata dal DM 520 risalente al 1998. Il DDL Lorenzin riporta la data del 30 ottobre 2017, 19 anni dopo il DM 520.
Spero di averVi fornito abbastanza fonti normative per poter, giustamente, fare ricorso contro la posizione della ASP.
Personalmente credo sarebbe utile farvi assistere, in sede di contraddittorio, da un sindacato e da una associazione di categoria in modo da evitare di fare la fine di Don Chisciotte.

Un abbraccio e in bocca al lupo!

PPC

*ringrazio il collega Fabio Ruta per avermi ricordato del DL, che avevo scordato in prima stesura.